Palazzo GIL – Ore 19.30
Presenta Donato Zoppo

Presentazione libro: io non sono LIBERATO (Arcana) – Ingresso libero

LIBERATO – chiunque sia – fa canzoni romantiche in lingua na­poletana e le può ballare chiunque: da Sud a Nord, da Napoli all’Oceano. L’autore di questo libro lo ha conosciuto attraver­so YouTube, come tutti. Poi al telefono, via e-mail, via Skype. «Però è successo», racconta il giornalista de «la Repubblica» Gianni Valentino, «che un pomeriggio, quando avevamo il nostro pri­mo appuntamento, lui non si è più presentato. Un po’ l’ho rincorso, un po’ ho aspettato che tornasse da me. Cercando di immaginare le sue sembianze, la sua voce, la sua faccia. Sono andato in ospedale, per rintracciarlo. Fino a Barcellona, per capire quali intenzioni avesse. Ma è tutto così invisibile. Incappucciato com’è, tra i laser. Così ho scelto di raccontare tutto quello che so di lui e tutto quello che gli altri – lenta­mente, generosamente – mi hanno voluto sussurrare della sua storia. Backstage, conversazioni al cellulare, concerti, retroscena, festival, so­spetti plagi e cambi di identità». Il libro è una giostra, dal golfo di Partenope al globo, tra i gommoni di via Caracciolo, i videoclip, le installazioni, i ritornelli-serenata, il mare splendente e le piazze notturne dei decumani coi fumogeni e i pitbull. Partecipano con micro-macro interviste Clementino, Raiz, Fabri Fibra, Nino D’Angelo, Populous, Ivan Granatino, Gemitaiz, Livio Cori, Bawrut, Planet Funk e, soprattutto, Enzo Chiummariello e il prof. Ugo Cesari. Perché questa è veramente una storia che accomuna tutti. Tanto quelli che amano quanto quelli che non sopportano più LIBERATO.

GIANNI VALENTINO 

Giornalista e poeta/perfor­mer napoletano. È ideatore del progetto di passeggiate culturali NA IF e collabora con il quotidiano «la Repubblica», «il Venerdì», «RepubblicaTV».

Dalle ore 21 – Ingresso con biglietto

PIETRO ROFFI

Con la fisarmonica in spalla, Pietro Roffi ha girato il mondo. Svolge un’intensa attività concertistica che lo ha visto esibirsi in più di centocinquanta concerti in tutto il mondo, come solista e con orchestre sinfoniche, ricevendo ovunque apprezzamenti da pubblico e critica musicale. A settembre del 2019 ha pubblicato “1999”, il suo primo album da solista di composizione originali (per fisarmonica ed elettronica) con l’etichetta torinese INRI Classic.

Ha recentemente inciso la colonna sonora del film di Matteo Garrone “Pinocchio” scritta da Dario Marianelli, candidata ai Premi David di Donatello e registrato e coprodotto insieme ai Mokadelic la musiche per serie “La Garçonne” per France2.

  “1999” è una raccolta di storie musicali che descrive alcuni tratti del mio viaggio con la fisarmonica. Un viaggio che dura da vent’anni. Un viaggio attraverso i vicoli e le mura dei paesi in cui sono cresciuto o in cui sono capitato, attraverso cieli stellati di paesi lontani o attraverso intime riflessioni ed esperienze illuminanti dell’infanzia. Un viaggio attraverso le mie radici, quelle della campagna intorno a Roma, e viaggi in paesi lontani migliaia di chilometri. Questi brani raccontano spesso di distanze e lontananze da luoghi, distanze da persone o sensazioni vissute spesso anche una sola volta ma che ancora risuonano dentro di me con forza. Il live, tratto dall’album uscito per INRI CLassic, è anche una fotografia inedita della mia vita: una visione dello strumento che mi accompagna da quando avevo sei anni che qui si fonde con atmosfere elettroniche.  

MARIA MAZZOTTA

Maria Mazzotta è una tra le voci più importanti della world music italiana che, dopo quindici anni sul palco come voce del Canzoniere Grecanico Salentino e due album con il violoncellista albanese Redi Hasa, ha pubblicato lo scorso 10 gennaio il nuovo l’album dal titolo “Amoreamaro”, finalista come miglior album dialettale del Premio Tenco 2020. Un’intensa e appassionata riflessione, da un punto di vista femminile, sui vari volti dell’amore: da quello grande, disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato. Un concerto che spazia con naturalezza dalle sonorità del Sud Italia alle cadenze balcaniche: la sua sentita interpretazione coinvolge lo spettatore trascinandolo ed immergendolo nella cultura dei brani interpretati.

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